S. Paolo – Lettera ai Corinzi 13, 1-10

Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sarei come bronzo che rimbomba o come cimbalo che strepita.
E se avessi il dono della profezia, se conoscessi tutti i misteri e avessi tutta la conoscenza, se possedessi tanta fede da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sarei nulla.
E se anche dessi in cibo tutti i miei beni e consegnassi il mio corpo per averne vanto, ma non avessi la carità, a nulla mi servirebbe.
La carità è magnanima, benevola è la carità; non è invidiosa, non si vanta, non si gonfia d’orgoglio, non manca di rispetto, non cerca il proprio interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia ma si rallegra della verità.
Tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta.
La carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno, il dono delle lingue cesserà e la conoscenza svanirà.
Infatti, in modo imperfetto noi conosciamo e in modo imperfetto profetizziamo.
Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà.

Papa Francesco Enc. “FRATELLI TUTTI”

S36. Se non riusciamo a recuperare la passione condivisa per una comunità di appartenenza e di solidarietà, alla quale destinare tempo, impegno e beni, l’illusione globale che ci inganna crollerà rovinosamente e lascerà molti in preda alla nausea e al vuoto
69. Ogni giorno ci troviamo davanti alla scelta di essere buoni samaritani oppure viandanti indifferenti che passano a distanza
78. Cerchiamo gli altri e facciamoci carico della realtà che ci spetta, senza temere il dolore o l’impotenza, perché lì c’è tutto il bene che Dio ha seminato nel cuore dell’essere umano.

Papa Benedetto XVI “CARITAS IN VERITATE”

53. Una delle più profonde povertà che l’uomo può sperimentare è la solitudine. A ben vedere anche le altre povertà, comprese quelle materiali, nascono dall’isolamento, dal non essere amati o dalla difficoltà di amare. Le povertà spesso sono generate dal rifiuto dell’amore di Dio […] Oggi l’umanità appare molto più interattiva di ieri: questa maggiore vicinanza si deve trasformare in vera comunione.

EQUIPE CARITATIVA PARROCCHIALE

La Equipe Caritativa parrocchiale è l’organismo del consiglio pastorale che ha il compito di animare, coordinare e promuovere la testimonianza della carità nella comunità con funzione prevalentemente pedagogica.
Sensibilizzare alla pratica della carità, individuarne percorsi formativi, collaborare con le equipe liturgica, educativa e familiare. Promuovere la nascita, l’accompagnamento e le iniziative caritative nella comunità pastorale.
Sostenere gli interventi di emergenza e di gestione progetti della Caritas diocesana
In particolare intende proporre l’apertura di un centro parrocchiale di ascolto e coinvolgimento e proporsi come elemento di riferimento della promozione caritativa parrocchiale.

Composizione

L’Equipe Caritativa (Caritas Parrocchiale) agisce all’interno del Consiglio Pastorale di cui fanno parte alcuni componenti della stessa e programma il suo lavoro pastorale in collaborazione con i catechisti, gli animatori della liturgia e gli altri incaricati dei vari ambiti della vita parrocchiale (cooperazione missionaria, giovani, pastorale familiare, etc.)
L’Equipe, espressione ufficiale della pastorale della carità della parrocchia, si dà una struttura rispondente alla configurazione umana e territoriale della comunità e al fine di animare ogni espressione e articolazione della vita parrocchiale. E’ composta da volontari e da rappresentanti dei gruppi operanti nella carità parrocchiale.
Il presidente della Caritas parrocchiale è il parroco; a lui sono affiancati un coordinatore e alcuni collaboratori e animatori della pastorale della Carità.
La Caritas parrocchiale tiene costanti rapporti con la comunità ecclesiastica territoriale (CET VIII) di collaborazione con la Caritas diocesana e partecipa agli incontri di formazione e programmazione da essa proposti.

Finalità

  1. Sensibilizzare la comunità parrocchiale alla testimonianza della carità e all’impegno per la giustizia e la pace, in fedeltà al precetto evangelico della carità e in risposta ai problemi del territorio e del mondo;
  2. Conoscere le forme di povertà e di bisogno presenti sul territorio nonché delle cause e circostanze che le originano, e favorire la presa di coscienza della comunità parrocchiale;
  3. Svolgere opera di informazione e sensibilizzazione intorno ai problemi e le povertà su scala mondiale;
  4. Studiare e proporre forme di coinvolgimento e di possibili risposte di fronte ai bisogni e alle povertà del territorio svolgendo contemporaneamente il compito di informazione e di sollecitazione delle istituzioni e della società civile;
  5. Promuovere e favorire l’impegno di volontariato assicurando un adeguato percorso di formazione spirituale e operativa;
  6. Favorire la diffusione di stili di vita improntati all’accoglienza, all’ospitalità, al dono di sé (adozione vicina);
  7. Collegare e coordinare gruppi, associazioni e iniziative ecclesiali nel campo della carità perché siano percepite come espressione dell’unica Chiesa, ponendosi al servizio della crescita di una pastorale unitaria e organica tra catechesi, liturgia e carità.
  8. Collaborare nel rispetto della propria e altrui identità, con altre iniziative e proposte di promozione

Attività

L’equipe caritativa ha nel CPAC il gruppo di riferimento operativo, con questo e con gli altri gruppi parrocchiali e in collaborazione con la Caritas diocesana promuove servizi rivolti a tutte le persone residenti in Calusco.

Contatti

e-mail: parrocchia.calusco@gmail.com